Ieri, 2 luglio 2025, abbiamo partecipato a Roma alla cerimonia finale dei Comuni Ricicloni 2025, che si è svolta durante la seconda giornata dell’EcoForum nazionale, l’evento nel quale convergono amministrazioni, istituzioni e interessati ai temi dell’economia circolare, per seguire da vicino l’evoluzione di trend e best practice nel settore della gestione dei rifiuti.
L’edizione numero 32 dell’iniziativa promossa da Legambiente conferma che la transizione verso un modello circolare è in corso, ma richiede un impegno costante e diffuso.
La raccolta differenziata da sola non basta: la vera sfida è migliorare la qualità dei materiali raccolti affinché siano effettivamente riciclati e reinseriti nei cicli produttivi.
È su questo fronte che enti gestori e amministrazioni locali sono oggi chiamati a uno sforzo supplementare, come si può leggere nella premessa del Dossier:
I Comuni Rifiuti Free – ovvero quelli che mantengono il secco residuo sotto i 75 kg per abitante all’anno – nel 2025 sono 663, in calo rispetto ai 698 dello scorso anno. La popolazione residente in questi Comuni è pari a circa 343.500 abitanti, il 6,3% della popolazione italiana (contro il 6,9% del 2024). Una contrazione che segnala quanto sia complesso mantenere nel tempo performance elevate e costanti.
Tra le curiosità di quest’anno spicca l’ingresso di Nuoro tra i capoluoghi Rifiuti Free, che si unisce a Trento, Treviso e Pordenone confermando la qualità gestionale di alcune medie città italiane. Da segnalare anche i premi dedicati agli acquisti verdi (GPP/CAM), che hanno visto Cesena e Bareggio tra i protagonisti, e il ruolo dei piccoli comuni: in molte aree del Paese sono proprio le realtà sotto i 15.000 abitanti a rappresentare i veri laboratori di innovazione nella raccolta differenziata, con performance spesso superiori a quelle delle grandi città.
Guardando alla distribuzione territoriale, il Nord Italia si conferma ancora una volta l’area più virtuosa, con 424 Comuni Rifiuti Free, in leggero calo rispetto all’anno precedente.
Il Sud segue con 209 comuni, segnando però una riduzione più marcata rispetto ai risultati degli ultimi anni, che avevano visto una crescita costante delle buone pratiche.
Il Centro Italia rimane stabile, fermo a 30 comuni virtuosi.
Il quadro generale, dunque, fotografa una situazione dove il Nord tiene, il Centro fatica a crescere e il Sud – dopo anni di progressi – sembra attraversare una fase di assestamento.
Analizzando il dettaglio regionale, il Veneto mantiene la leadership nazionale, anche se perde 12 Comuni Rifiuti Free rispetto al 2024. La Lombardia conferma numeri solidi, con 107 comuni sotto i 75 kg/ab/anno, segno di una buona tenuta delle politiche locali. Tra le regioni del Sud, la Campania emerge come un esempio positivo: con 84 comuni virtuosi, supera molte regioni centrali, dimostrando che anche nei contesti più complessi si possono ottenere risultati di rilievo quando c’è continuità nelle azioni e coinvolgimento del territorio.
Oltre alle singole Amministrazioni Comunali, il dossier ogni anno redige una speciale classifica dei Consorzi di Comuni che si sono distinti in tema di raccolta differenziata. Nel 2025 fra i consorzi Rifiuti Free sopra i 100mila abitanti, nelle prime 4 posizioni della classifica troviamo alcuni degli enti che hanno deciso di affidarsi ai software per la tariffa puntale di I&S e gestire in maniera digitalizzata e tracciata il proprio servizio di raccolta rifiuti:
A questi si aggiungono Alea Ambiente Spa con l’ottavo piazzamento e inoltre, nella classifica dei Consorzi sotto i 100.000 abitanti, anche:
Complimenti a loro per gli ottimi risultati ottenuti: siamo felici di far parte attraverso le nostre soluzioni per l’ambiente di progetti così virtuosi.